«Parlami della disperazione, la tua, e io ti dirò la mia.»
«Baccanti, Baccanti! Vi siete spaventate?»
In un audace viaggio nella tragedia, Anagoor guida gli allievi del III anno dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni nell’esplorazione di Baccanti di Euripide, immergendoli in un’esperienza che unisce rito, poesia e teatro. Attraverso un percorso di ricerca sulla trance come strumento poetico e scenico, il lavoro si trasforma in una riflessione profonda sul senso di identità e appartenenza alla comunità.
Le Baccanti, sospese tra estasi e sovversione, si fanno portatrici di un’esperienza collettiva in cui i confini tra umano e divino si dissolvono. La loro non è solo celebrazione dell’alterità, ma un atto di trasformazione capace di mettere in discussione convenzioni sociali e strutture di potere.
Il mito antico prende vita in una visione contemporanea che interroga il nostro presente, invitando il confronto con le forze primordiali dell’esistenza e con il potere metamorfico dell’arte. In questo rito scenico, il teatro diventa un luogo di iniziazione, un rito di passaggio in cui l’esperienza estetica ha la capacità trasformativa di un incantesimo. In scena non il bosco risvegliato della primavera che nel mistero dionisiaco si fa violento per interrogare la grazia, ma un sabba notturno in cui un gruppo di ragazzi si immerge per giocare ancora una volta al teatro e praticare una malia sul pubblico. A Penteo e allo spettatore – come a tutti gli esseri umani e non – tocca in sorte la trasformazione. Meglio conoscerla. Chi non la conosce e non danza, non sa cosa succede e viene travolto subendola.
Questo nostro Baccanti riraccontato con gli allievi dell’Accademia Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto è dunque una pratica magica curativa per un mondo malato ed arido, terra devastata e sprecata, che transita per una primavera di rabbia, furia e maledizioni, una protesta che chiede di ritrovare ciò che è andato perduto nella pretesa dell’identità, nella follia della supremazia che trascina ogni esperienza politica al fallimento.
di Euripide
traduzione e collaborazione drammaturgica Davide Susanetti
adattamento, sovrascritture e contagi Simone Derai
altre muse Mary Oliver, Hildegard Von Bingen, Joseph Beuys
un progetto di Anagoor per il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
regia Simone Derai
assistenza e cura del progetto Marco Menegoni
con Chiara Antenucci, Laura Maria Babaian, Mosè Bächtold, Pietro Begnardi, Gaia Capelli, Daniele Capitani, Greta Nola, Luca Passera, Margherita Russo, Margherita Scotti e con Michele Tonicello
musica e sound design Mauro Martinuz
luci Eva Bruno, Simone Derai
costumi Lauretta Salvagnin, Simone Derai
scene Alberto Nonnato, Simone Derai
aiuto regia Michele Tonicello
assistente al movimento Piero Ramella
assistente e conduzione canora Emanuela Guizzon
produzione TSV – Teatro Nazionale
si ringraziano per la preziosa collaborazione Lanifico Paoletti, Carocci editore
Lo spettacolo è stato realizzato nell’ambito del Progetto Accademia Teatrale Carlo Goldoni è parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).
