Sistema Teatrale Veronese Comune di Verona
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LA VALIGIA

Giuseppe Battiston

Teatro Nuovo Verona alle ore 20:45

regia Paola Rota | Gli Ipocriti Melina Balsamo

LA VALIGIA

Giuseppe Battiston

Teatro Nuovo Verona alle ore 20:45

regia Paola Rota | Gli Ipocriti Melina Balsamo

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regia Paola Rota
di Sergei Dovlatov
adattamento Paola Rota e Giuseppe Battiston
crediti fotografici Noemi Ardesi
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo

durata dello spettacolo: spettacolo in allestimento

Come si fa a capire, indovinare i pensieri di un emigrante alla vigilia di una partenza che porta il marchio dell’irreversibilità? Esiste un gioco, una sorta di test psicologico, che si avvicina a quella simulazione impossibile. Si devono scrivere su un foglio 12 cose che si porterebbero con sé, per sempre. Una volta fatta la lista, ad ogni due cose va associato un ricordo. Ad ogni due ricordi, un sentimento. Il sentimento dominante indica quello stato d’animo. Quando si parte per non tornare mai più, come si guarda ad ogni oggetto che si lascia? E soprattutto, come si guarda ad ogni oggetto che si prende con sé? Una storia dissacrante, ironica… Una carrellata di personaggi che riemergono dalla memoria; uomini e donne raccontati con il filtro della distanza, della distorsione e della comicità.

La valigia, così personale e unica, diventa metafora della diasporica condizione umana, di un sentirsi emigranti dello spazio e del tempo. Emigriamo dalla nostra giovinezza, da un passato fatto di persone, di immagini, di episodi e sentimenti che il ricordo ha la forza di immortalare e resuscitare. Attraverso gli oggetti e i ricordi che questi attivano, Giuseppe Battiston dà vita a una serie di personaggi.

In questo continuo passaggio tra presente e passato, si articola lo spettacolo che usa come dispositivo di racconto e di evocazione uno studio radiofonico, in cui un presentatore si aggancia al mondo sonoro per evocare la propria storia. Un testo per provare a dissacrare il sacro; per imparare a rispettare ciò che rispettabile non è, per capire che, a dispetto di ogni logica, i valori umani esistono solo al di fuori delle convenzioni. «Leggendo e rileggendo Sergei Dovlatov viene in mente Cechov» hanno osservato i critici di questo scrittore ebreo russo prematuramente scomparso in esilio poco dopo la caduta del regime sovietico, ma originale e appartato rispetto allo stesso mondo della dissidenza. Tanto appartato e originale da aver fatto dire di sé che era sopra ogni cosa un «dissidente dalla vita». E si potrebbe aggiungere, più estemporaneamente, che leggendo e rileggendo Dovlatov, venendone a conoscere – attraverso i suoi libri a sfondo sempre fortemente autobiografico – l’atteggiamento di vita, amaro e dissipatorio, viene forse in mente anche il grande americano Carver. Dovlatov racconta sempre di piccoli episodi quotidiani, dai quali trae, mescolando il grottesco della vita con una bizzarra natura filosofica dei suoi personaggi (il più delle volte drop out che si arrangiano a vivere in Russia come in America), pessimistiche lezioni: le quali risultano al lettore contemporaneamente di irresistibile umorismo e assolutamente veritiere. Ma cosa contiene quella valigia che un giorno, per caso, salta fuori dal suo armadio, dimenticata? Nella valigia, Dovlatov raccoglie tutti gli oggetti che intendeva esule, portare via da Leningrado: a ogni oggetto corrisponde un episodio e un personaggio della sua vita vagabonda. Ogni episodio è paradossale, divertente ed insolito.

Il narratore è un protagonista tipo: migrante, intelligente, il tipico uomo sovietico della sua epoca, una vita come tante altre (“Osservai la valigia vuota. Sul Fondo Marx. In cima Brodskij. E tra loro la mia unica, inestimabile, irripetibile esistenza.”) Questo libro, come molti altri capolavori dell’epoca, non fu mai pubblicato in Unione Sovietica, ma riscosse un enorme successo in Russia negli anni 90’, in una neonata (o risorta!) Russia post-Perestrojka.

TRAMA

Emigrando dall’Unione Sovietica, il protagonista porta con sé una valigia, nella quale ripone alcuni oggetti. Arrivata col suo proprietario in America, la valigia resterà sigillata e riposta in un armadio per alcuni anni. Una volta aperta, ogni oggetto in essa riposto farà affiorare un ricordo. L’autore scrive secondo il principio un oggetto/un episodio, dando vita così a a diversi capitoli alcuni dei quali inseriti nello spettacolo.

Basato sul libro CHEMODAN copyright © Sergei Dovlatov Estate, 2019. Tutti i diritti riservati.
Pubblicato in Italia da Sellerio Editore a cura di Laura Salmon.

PROSSIMI EVENTI
IN PROGRAMMA

dal 24.01 al 29.01

COSÌ È (SE VI PARE)

Teatro Stabile di Catania / Teatro Biondo di Palermo / Tradizione e Turismo srl Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro / Compagnia La Pirandelliana

Teatro Nuovo Verona alle ore 20:45

Dal 8.11 al 2.04

Verona Grande Teatro

36° edizione della rassegna organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona.

Teatro Nuovo Verona alle ore 21:00

Dal 22.11 al 27.11

PA’

regia Marco Tullio Giordana | TSV Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

Teatro Nuovo Verona alle ore 20:45

23.11

Verona L’Altro Teatro

La nuova edizione della rassegna realizzata dal Comune di Verona in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Arteven.

Teatro Camploy alle ore 20:45

27.11

PA’

regia Marco Tullio Giordana | TSV Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

Teatro Nuovo Verona alle ore 16:00

2.12

LIMBO

Teatro Camploy alle ore 20:45

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