in ricordo di Rachel Carson a 60 anni dall’uscita del suo libro “Primavera Silenziosa”
Spettacolo Teatrale per due attori e materiali di riciclo
Produzione • Fondazione AIDA
Cast • Pino Costalunga, Françoise “Tutti” Schieber Scene • Caterina Marcioni
In collaborazione con Biosphera
A 60 anni dall’Uscita del libro di Rachel Carson “PRIMAVERA SILENZIOSA”, che diede ufficialmente il via a tutto il movimento ambientalista, si ricorda qui l’autrice con uno spettacolo teatrale, sempre in bilico tra il teatro dell’assurdo divertito e divertente, la lettura scenica e quella capacità di denuncia che solo il teatro riesce ancora a conservare e a trasmettere, spesso con ironia e con il sorriso alle volte crudo e crudele, tra le righe del suo essere sempre e comunque spettacolo.
LO SPETTACOLO
Un uomo e una donna giocano a dama in uno spazio ristretto e poche cose con loro, fra queste una copia del Libro PRIMAVERA SILENZIOSA della Carson e una specie di radio da cui escono solo rumori e nulla più … ma dalla quale a un certo punto arriva una voce . Chi sono quei due? E cos’è il luogo dove stanno?
Il posto così “angusto” sembra, anzi “è”, una zattera in mezzo al mare e i due hanno l’aria di essere due naufraghi. La zattera però è una zattera speciale, che si trova molto lontana dalla terra e molto vicina alle nuvole, e quei due naufraghi sono due “sopravvissuti” a un mondo che ha visto alzarsi così tanto il livello delle acque da trovarsi quasi a …toccare il cielo.
Una situazione quindi da fine del mondo e non solo di fine della razza umana, ma di tutte le razze viventi presenti sulla terra, sia animali che vegetali.
NOTE DI REGIA
Situazione assurda e paradossale – speriamo! – ambientata in un futuro che non vorremmo mai vedere e al quale non vorremmo mai arrivare – speriamo! – ma che dà modo ai due protagonisti di raccontare e leggere passi da PRIMAVERA SILENZIOSA, di raccontare episodi eclatanti di “incuria dell’ambiente” e di ragionare, in maniera spesso leggera e qualche volta divertente, ma sempre assai seria e profonda, di cose che potrebbero accadere se ognuno di noi nel suo piccolo e la politica mondiale nel suo grande, non prenderemo in seria considerazione la questione spinosa della cura dell’ambiente che la Biologa Americana già pose più di 60 anni fa con parole chiarissime e spesso già allora osteggiate.
Uno spettacolo che non vuole insegnare: vuole suggerire.
Uno spettacolo che non vuole risolvere: vuole porre questioni.
Uno spettacolo che vuole essere una lancia pronta a spezzare le resistenze che ancora sono dentro di noi ad accettare di praticare finalmente una mentalità e soprattutto un comportamento ambientalista, che abbia cioè rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi che in esso ci vivono e ci porti a pronunciare finalmente la frase fatidica: «È venuta l’ora anche per me di cambiare stile di vita e di darmi da fare per farmi portatore di un messaggio di tutela dell’ambiente!»
NOTE DI SCENOGRAFIA
La scenografia stessa dello spettacolo è costruita con materiali di riciclo, anche essa dunque elemento artistico che contribuirà, assieme alle parole e all’azione degli attori, a suggerire possibili vie per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente
LA ZATTERA di scena è fatta con i bancali classici da magazzino, con sopra tavolino, due sedie e altri piccoli oggetti, tutti elementi provenienti da mercati di riuso. Il mare carico di immondizie è fatto di materiale plastico da riciclo. Una nuova e diversa “vita” ad oggetti e materiali che si trasformano in elementi di scena, protagonisti anch’essi dell’allestimento teatrale e veicoli del messaggio. Lo stesso modus operandi si applica anche alla realizzazione dei COSTUMI di scena.
Anche la parte ILLUMINO-TECNICA è pensata con strumenti che prevedano un basso consumo energetico (i.e. utilizzo di fari led invece che gli abituali fari da teatro alogeni – un led da 100/150w ha lo stessaresa di una lampada alogena da 1000W- ) ; questo permette, oltre che a sottolineare un impegno coerente dal punto di vista artistico a 360°, anche una maggiore facilità a distribuire lo spettacolo in situazioni e luoghi “non convenzionali”, oltre che a naturalmente i teatri.
Per la prenotazione dei biglietti fare riferimento alla compagnia.
Mail: fondazione@fondazioneaida.it
Cell.: 0458 001471