di Davide Sacco
con Lino Guanciale e Francesco Montanari
regia Davide Sacco
produzione Teatro Bellini, LVF, Teatro Manini di Narni
Cosa ha spinto due uomini diversissimi per indole, professione, moralità, a incontrarsi, scontrarsi, rivelarsi a vicenda, prima riottosi, poi sempre più complici, quindi di nuovo diffidenti e, ancora, acconsenzienti alla posta in palio messa sul tavolo? Ce lo rivelerà la sequenza finale, improvvisa e inaspettata, che arriva come un autentico pugno allo stomaco. Scena che, naturalmente, non va svelata. Spiega il perché di quanto è accaduto fino a quel momento. Avremo assistito ad un match verbale, ma a tratti anche fisico, a un gioco di potere tra il più forte e il più debole, tra vittima e carnefice, senza esclusione di colpi, con un ribaltamento di ruoli dal quale ci si aspetterebbe un vincitore e un vinto. Forse non ci sono né l’uno né l’altro. Nel frattempo si saranno esplorati i lati oscuri di ciascuno, quelli sottesi, sconosciuti, nascosti, taciuti, difficili da riconoscere e da affrontare se non sollecitati da qualcuno o da qualcosa che li faccia emergere, con cui confrontarsi e fare i conti. A dare voce a tutto questo sono Lino Guanciale e Francesco Montanari, interpreti per i quali il testo sembrerebbe essere stato scritto, calzante com’è sulle loro forti personalità attoriali. “L’uomo più crudele del mondo” prova ad indagare i labirinti malsani della mente, il confine tra il bene e il male, spingendo a una profonda riflessione sulla natura umana.