Liberamente tratto dal Re Lear di W.Shakespeare I Regia e coreografia: Michela Lucenti Drammaturgia: Balletto Civile I Creato e interpretato da: Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Loris De Luna, Maurizio Lucenti, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Emanuela Serra, Giulia Spattini I Assistente alla creazione: Ambra Chiarello I Disegno sonoro: Guido Affini I Luci: Stefano Mazzanti I Assistente alle luci: Chiara Calfa I Scene e costumi: Alessandro Ratti/Balletto Civile I Una produzione: Balletto Civile – Teatro degli Impavidi (Sarzana) – Estate Teatrale Veronese / Comune di Verona In collaborazione con: ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione e con Dialoghi/Residenze delle Arti Performative Villa Manin Codroipo I Con il sostegno di: MIC / Ministero della Cultura PRIMA NAZIONALE
“Un viaggio nella tragedia familiare raccontata dal gran Bardo ma anche un’analisi tra amore e potere, tra il desiderio di restare e la legge della vita che porta sempre una notte all’uomo. Al suo centro è la crisi irreversibile dei rapporti tra padri e figli e figlie, segnato dalla fine dell’idea tradizionale di sovranità. Il sovrano abdica; il re non sa più reggere, è diventato cieco. e quelli che vorrebbero prendere il suo posto non sono che parricidi e fratricidi.” M. Cacciari – “Re Lear padri, figli, eredi”
Il nuovo spettacolo di Michela Lucenti e Balletto Civile, tratto da Re Lear di William Shakespeare, che nelle mani del collettivo si trasforma in una drammaturgia coreografica ficcante, spigolosa, capace di inserirsi come un cuneo nelle pieghe della realtà, un duello fisico fra corpo e parola, movimento e spazio scenico.
Il punto di partenza del lavoro è l’eredità dei padri, della quale si analizzano il peso che grava sulle scelte personali, la necessità di rinnegarla e allo stesso tempo di nutrirsene per rifondare la propria identità. l’immaginario dei padri contamina i bisogni e le aspettative dei figli, la nostalgia si trasforma in slancio prospettico, mentre la danza – eclettica, in assoli, in coppia o in gruppo, esplosiva o raggelata in movimenti stilizzati – fa da collante proponendosi, in definitiva, come elemento rigenerante.”