Sistema Teatrale Veronese Comune di Verona
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PA’

Luigi Lo Cascio

Teatro Nuovo Verona alle ore 16:00

regia Marco Tullio Giordana | TSV Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

PA’

Luigi Lo Cascio

Teatro Nuovo Verona alle ore 16:00

regia Marco Tullio Giordana | TSV Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

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drammaturgia Marco Tullio Giordana, Luigi Lo Cascio da testi di Pier Paolo Pasolini
costumi Francesca Livia Sartori
scene e luci Giovanni Carluccio
musiche Andrea Rocca
sound Andrea Lambertucci
regia Marco Tullio Giordana
produzione TSV Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale

durata dello spettacolo: 1 h 40’ senza intervallo

Saremo in molti a chiederci anche dopo il centenario quanto attuale rimarrà Pasolini, cosa di lui sarà ancora vivo e cosa ingiallito, cosa ancora portabile e cosa riporre nell’armadio in attesa di tornare in auge come modernariato. Non so dare a questa domanda una risposta se non con questo spettacolo ordito insieme a Luigi Lo Cascio, da tanti anni prediletto compagno di ventura. Si tratta di una cernita nell’opus pasoliniano immenso che non ha certo l’ambizione di dire tutto né fornire il quadro nemmeno abbozzato, ma di scegliere cosa abbiamo scoperto per noi di indispensabile, al punto da riassumerlo nel vocativo con cui lo chiamavano

i ragazzi: a Pa’, per invitarlo a tirare due calci
di pallone o chiedergli di fare una comparsata
in un film. Io sarei stato uno di quei ragazzi, un contemporaneo, uno che l’avrebbe avuto a portata di mano se non l’avesse da subito considerato un maestro irraggiungibile. Insieme a lui ce n’erano altri – solo per l’Italia vien da pensare a Sciascia, Calvino, Moravia, Eco, Bobbio e tante altre leggendarie

figure – ma Pasolini era il preferito. Non tanto per la continua vigilanza sui temi del giorno, quanto per la passione e l’imprevedibilità nel trattarli. Senza contare il Cinema, senza contare la Poesia, dove ritrovavo le stesse provocazioni, gli stessi stimoli, ma come se tutto fosse stato risolto in una Forma, dunque meno doloroso, meno disperato di quanto trapelava negli articoli o nella prosa militante.

Quanta rabbia in lui a scrivere, quanta in noi a leggerlo, strana la sensazione di intimità e irritazione, come davanti
a un fratello maggiore infinitamente dotato, amatissimo e indisponente. Dopo il suo assassinio non mi sono mai chiesto cosa restasse di lui, mentre me lo chiedevo sempre per i detrattori. La perdita di una formidabile e autorevolissima figura pubblica era sotto i nostri occhi, pazienza con quelli che non l’hanno capito al volo. Per molti fu necessario aspettare l’avverarsi delle “profezie”, il giungere puntuale di ciò che aveva visto da lontano. Ma Pasolini non voleva essere profeta: il suo era un grido di battaglia che avremmo dovuto raccogliere per fronteggiare il declino, anziché trattarlo come un visionario jettatore. Più che la desolata rappresentazione dell’Italia che non c’è più, mi colpisce oggi quanto fosse per lui necessario consumarsi e mettersi a repentaglio, addirittura fisicamente, per poterla decifrare
e descrivere. Qualcosa che non riguarda solo l’intelligenza pura, ma il corpo. La carne, il sangue. Lo spettacolo cerca
di dar conto proprio di questa sua disperata attualità, senza preoccuparsi troppo di apparire parziale o arbitrario. D’altra parte ognuno ha il suo Pasolini, com’è giusto che sia, e questo non è che il nostro.

Marco Tullio Giordana Dopo il debutto nel 1980 con Maledetti vi amerò, film sulla

generazione del Sessantotto, vincitore del Pardo d’oro al Festival di Locarno, Marco Tullio Giordana ha proseguito
la sua opera affrontando temi impegnati quali il terrorismo (La meglio gioventù, 2003, vincitore del David di Donatello per la miglior regia e il miglior film) e il potere mafioso (I cento passi, 2000). Tra le sue regie successive: Quando
sei nato non puoi più nasconderti
(2005), sul problema dell’immigrazione clandestina in Italia; Sanguepazzo (2008), pellicola sulla tragica storia degli attori Luisa Ferida e Osvaldo Valenti; Romanzo di una strage (2012), sull’attentato di piazza Fontana, che nello stesso anno si è aggiudicato tre premi al David di Donatello. Nel 2015 ha diretto il film per la televisione Lea, sulla storia di Lea Garofalo, cui hanno fatto seguito nel 2017 Due soldati e la pellicola cinematografica Nome di donna (2018), mentre è del 2021 il film tv Yara.

LUIGI LO CASCIO E IL CINEMA

La fortunata carriera cinematografica dell’attore palermitano, anche grazie a registi come Marco Tullio Giordana, Giuseppe Piccioni e Cristina Comencini,
che hanno per primi valorizzato in suo talento, inizia nel 2000, dopo anni di teatro, con il film I cento passi.
In seguito, lavora in Luce dei miei occhi (2001), Il più
bel giorno della mia vita
(2002), La meglio gioventù e Buongiorno, notte (2003). Seguono La vita che vorrei (2004), La bestia nel cuore (2005), Mare nero (2006), Sanguepazzo (2008), Miracolo a Sant’Anna (2008), Gli amici del bar Margherita e Baarìa (2009). Tra i suoi altri lavori, ricordiamo Noi credevamo (2010), Romanzo di una strage (2012), La città ideale (2012), Salvo e Marina (2013), Il capitale umano e I nostri ragazzi (2014), Il nome del figlio (2015), Smetto quando voglio: Masterclass e Smetto quando voglio: Ad honorem (2017), Il traditore (2019) e Lacci (2020). Sono infine del 2022 Il signore delle formiche e La stranezza.

PROSSIMI EVENTI
IN PROGRAMMA

dal 24.01 al 29.01

COSÌ È (SE VI PARE)

Teatro Stabile di Catania / Teatro Biondo di Palermo / Tradizione e Turismo srl Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro / Compagnia La Pirandelliana

Teatro Nuovo Verona alle ore 20:45

Dal 8.11 al 2.04

Verona Grande Teatro

36° edizione della rassegna organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona.

Teatro Nuovo Verona alle ore 21:00

Dal 22.11 al 27.11

PA’

regia Marco Tullio Giordana | TSV Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

Teatro Nuovo Verona alle ore 20:45

23.11

Verona L’Altro Teatro

La nuova edizione della rassegna realizzata dal Comune di Verona in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Arteven.

Teatro Camploy alle ore 20:45

27.11

PA’

regia Marco Tullio Giordana | TSV Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

Teatro Nuovo Verona alle ore 16:00

2.12

LIMBO

Teatro Camploy alle ore 20:45

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