Vai al contenuto principale
Home > Eventi > ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN SONO MORTI
Sistema Teatrale Veronese Comune di Verona
Scarica il programma

ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN SONO MORTI

di Tom Stoppard, con Francesco Pannofino, Francesco Acquaroli, Paolo Sassanelli

Teatro Romano alle ore 21:15

di Tom Stoppard, con Francesco Pannofino, Francesco Acquaroli, Paolo Sassanelli

ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN SONO MORTI

di Tom Stoppard, con Francesco Pannofino, Francesco Acquaroli, Paolo Sassanelli

Teatro Romano alle ore 21:15

di Tom Stoppard, con Francesco Pannofino, Francesco Acquaroli, Paolo Sassanelli

ACQUISTA BIGLIETTO

di TOM STOPPARD
e con Andrea Pannofino, Francesco Acquaroli, Paolo Sassanelli e Chiara Mascalzoni
scene Luigi Ferrigno
musiche Natalino Pannofino
regia ALBERTO RIZZI
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo in collaborazione con Ippogrifo Produzioni e Estate Teatrale Veronese – Comune di Verona
In accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di United Agents Ltd
Tom Stoppard, Rosencrantz e Guildenstern sono morti, traduzione di Lia Cuttitta, pubblicato in Italia da Sellerio editore

Alberto Rizzi ricorre alla Commedia dell’Arte per esaltare la potenza comica dell’opera di Tom Stoppard, senza rinunciare alla profonda riflessione filosofica e alla ricchezza emotiva del testo originale. Il cuore dello spettacolo è un grande carro, ispirato ai tradizionali carri da strada, simbolo di movimento, trasformazione e gioco teatrale: si trasforma continuamente, diventando castello, teatro, prigione o strada, in un susseguirsi di scenari sempre nuovi.

L’impianto scenico fluido e dinamico accompagna una messa in scena che alterna comicità fisica e leggerezza verbale, senza perdere di vista le domande esistenziali che attraversano la pièce. La comicità – ora farsesca, ora sottile – si intreccia con l’assurdo, rendendo ancora più acuto il senso di smarrimento e impotenza che attraversa i protagonisti.

Rosencrantz e Guildenstern, personaggi marginali dell’Amleto shakespeariano, pur essendo prigionieri di un destino apparentemente tragico, affrontano l’assurdità della vita in modo esilarante. La vicenda di Amleto, vista attraverso i loro occhi, diventa una farsa divertente. Gli attori si muovono con libertà tra codici espressivi diversi, sfruttando a pieno gli strumenti della Commedia dell’Arte: il corpo, il ritmo, l’improvvisazione, la sorpresa.

La trasformazione del carro e la sua capacità di creare scenografie sempre diverse riflettono questo spirito ludico e imprevedibile. La fluidità dei cambi di scena, resa possibile da questo oggetto teatrale “in movimento”, consente uno scambio continuo tra realismo e finzione, tra serietà e piacere della sorpresa, creando un’atmosfera in cui il pubblico non può mai prevedere cosa accadrà dopo, ma può sempre godere della scoperta di nuove situazioni, pronte a essere svelate in un batter d’occhio.

 

 

PROSSIMI EVENTI
IN PROGRAMMA